Sole si o no? Con i tatuaggio?
Partendo dal presupposto che i raggi UV sono estremamente nocivi per la pelle ma che a noi italiani poco importa ahimè, la “conditio sine qua non”, senza troppe leggende metropolitane, è che si rimanga al di fuori dall’esposizione diretta per almeno 5 giorni successivi al trattamento.
La pelle in questi famosi 5 giorni avrà il tempo di avviare il processo di guarigione, attivando fibroblasti e linfociti, il cui compito sarà quello di placare il processo infiammatorio e stimolare le piastrine che chiuderanno in tempo reale la “lesione superficiale” creata con l’ago durante il trattamento di trucco permanente.
Quindi, in poche parole, non bisogna esporsi direttamente, nè con una passeggiata al parco con il cane, nè al mare facendo la lucertola, tantomeno facendo una lampada solare.
5 giorni… solo 5 giorni e poi protezione 50+.
Ricordiamoci che la protezione solare, applicata sulla pelle, se di buona qualità, protegge il trattamento e la cute, permettendo comunque di avere un’abbronzatura duratura ed uniforme.
E allora perché non bisogna esporsi?
Facendo un tatuaggio o un trucco permanente o semipermanente, comunque lo si voglia chiamare, si va a creare una lieve lesione sulla pelle.
All’ interno della lesione verrà introdotto manualmente (microblading) o meccanicamente (apparecchiatura elettronica, dermografo) un inchiostro, composto in percentuale minima da metalli pesanti (p.p.m. ritenuti opportuni dal ministero della salute rif. resAP (2008)1) ed in formulazione chimica, che andrebbero a “scaldarsi” creando un effetto di esfoliazione triplicata ed anomala.
La conseguenza sarebbe la perdita eccessiva di colore introdotto nella pelle e potenzialmente un cambiamento anomalo della tonalità del colore del tatuaggio (viraggio).
Il trattamento a questo punto risulterebbe inefficace e potrebbe creare una possibile infiammazione/infezione.
In conclusione l’esposizione diretta andrebbe evitata per almeno 5 giorni totali e con un’accortezza successiva alla parte con l’utilizzo di protezione solare alta.
Così facendo il trucco permanente rimarrà inalterato per almeno 4/6 mesi, andando via via a sbiadirsi per cause fisiologiche e naturali conseguenti la cura della persona, la beauty routine quotidiana, ed altri fattori che potrebbero influenzare il percorso del colore nel tempo.
La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo ed è quello su cui noi operatori tatuiamo, più è curata e più tratterrà il colore.
I colori usati per il trucco permanente sono per legge riassorbibili, tendono quindi a scolorirsi nel tempo. Questo per dare modo alla pelle di rigenerarsi, alla gravità di fare il suo corso naturale, e alla moda di cambiare. Quello che vuoi adesso non lo vorrai tra vent’anni o non ti stara più bene. Meglio tratteremo il nostro corpo, e più facile sarà mantenere il risultato.
Anche dopo l’estate, comunque, si raccomanda di proteggere la zona trattata con Spf 30, in quanto smog e situazioni climatiche sfavorevoli, danneggerebbero la pelle e conseguentemente il trucco permanente.
Quindi SOLE SI!… ma con le giuste accortezze 🙂
Ma ci sono altri fattori importanti che influenzano la tenuta del colore?
Questo è l’argomento che tratteremo nel prossimo articolo…seguici per non perdere le informazioni!